I nostri progetti
La cooperativa sociale e l' associazione Chico Mendes da 30 anni promuovono progetti solidali in Italia e nel mondo. Nel nostro cuore ci sono le filiere bio, i piccoli agricoltori, le persone migranti, l’ambiente. Scoprite i progetti in corso.
Antico Frantoio del Parco, l'antico che si rinnova.
La natura scandisce il suo passo al ritmo ciclico degli anni, delle stagioni, dei giorni. Il nostro lavoro è accompagnarla, portare l'uomo nel cerchio, ripetendo i gesti di una cultura millenaria. Un rito antico che si rinnova ogni anno.
Le nostre radici affondano in Toscana, e più precisamente in Maremma, una terra ricca e incontaminata, che dalle colline della provincia di Grosseto si stende fino al Mar Tirreno, di una bellezza forte e dolce allo stesso tempo. Qui nel 2016 l'Ente Terre Regionali Toscane ci ha affidato in concessione un antico uliveto e un frantoio, con l'obiettivo di recuperare il terreno e riattivare l'intera struttura produttiva. La proprietà si estende per 228 ettari, per la gran parte incastonata fra le colline del Parco Regionale della Maremma, una vasta riserva naturale fra la foce del fiume Ombrone e Talamone. Fra i boschi di lecci e le pinete che lambiscono il mare, custodiamo i nostri ulivi, circa trentamila piante secolari che con sapienza e dedizione tornano a essere produttive. Ad oggi il lavoro di recupero ha interessato circa ventimila piante ed è stato possibile riaprire il frantoio del Parco, dove le olive vengono lavorate utilizzando tecniche avanzate, producendo un olio biologico di elevata qualità organolettica.
Antico Frantoio del Parco, ancient renewing itself
Nature sets its pace to the cyclical rhythm of the years, seasons and days. It is our job to accompany it, to incorporate human kind into the circle, repeating the gestures of a thousand year-old culture. An ancient ritual that is revisited every year.
Our roots lie in Tuscany, more specifically in the Maremma, a rich and uncontaminated land that stretches from the hills in the province of Grosseto to the Tyrrhenian Sea, and whose beauty is both strong and gentle. Here in 2016, the Tuscan Regional Lands Authority granted us a concession for an ancient olive grove and an oil mill with the aim of recovering the land and restarting the entire production structure. The property covers 228 hectares, mostly nestled in the hills of the Maremma Regional Park, a vast nature reserve between the mouth of the Ombrone river and Talamone. Amidst the holm oak forests and pine groves that lap the sea, we guard our roughly 30,000 centuries old trees which, with wisdom and dedication, are once again becoming productive. To date, the recovery work has involved about 20,000 trees. It has also been made possible to reopen the Park’s oil mill, where the olives are processed using advanced techniques to make an organic oil of high organoleptic quality.
The olives most commonly found in the Park are the classic Leccino, Frantoio, Pendolino and Moraiolo varieties. Added to these is our treasure, the Maurino variety, a rare cultivar of great quality that we found in the Vergheria district. Our olive trees grow in total harmony with the environment of the park, almost merging with the surrounding landscape and contributing to the great biodiversity of the hills which play host to them. We only use organic cultivation methods, intervening just enough to allow the plant to express its natural potential. We harvest the olives using manual systems, and the oil is cold pressed using advanced continuous cycle techniques within six hours of harvesting. Ours is a superior-quality organic extra virgin olive oil that preserves all the organoleptic identities expressed by a unique terroir.
Dove comprarlo
- Online su questo sito
- Nelle botteghe Chico Mendese Altromercato di Milano e Brescia
- Al Frantoio del Parco, Strada dell’Enaoli, Rispescia (GR)
IL PROGETTO NASCE SU INIZIATIVA DI:
I SOCI DELLA COOPERATIVA FRANTOIO DEL PARCO SONO:
La cooperativa agricola Antico Frantoio del Parco ha beneficiato del sostegno di Unicredit Foundation nell’ambito del progetto “Vivere e Lavorare nel Parco”
Calabria Solidale, imprese solidali libere da mafie e sfruttamento
Il progetto
Calabria Solidale è una rete di produttori che lavora promuovendo legalità e rispetto del lavoro e tutela dell’ambiente. È un progetto nato su iniziativa della cooperativa Chico Mendes con l’obiettivo di offrire, a realtà agricole virtuose del territorio, canali di commercializzazione per i propri prodotti: le eccellenze della tradizione calabrese, di elevata qualità e libere da mafia e sfruttamento. Il marchio Calabria Solidale garantisce infatti che nelle varie fasi di produzione vengano rispettati principi etici imprescindibili: legalità, contratti regolari, compensi adeguati e sicurezza su lavoro. Tutto questo in un territorio dove i braccianti sono spesso sfruttati e gli imprenditori subiscono intimidazioni e prevaricazioni. Grazie all’impegno di Chico Mendes, oggi questi prodotti vengono distribuiti in tutti i negozi della cooperativa (13 tra Milano e Brescia) e anche nei punti vendita di altre 30 organizzazioni di commercio equo e solidale in tutta Italia. Il progetto è finalizzato anche ad accompagnare le realtà nello sviluppo delle proprie linee di prodotto, sia dal punto di vista dell’assortimento, sia dal punto di vista del packaging e della comunicazione. Anche l’attività di ricerca fondi è un ulteriore canale di supporto offerto a queste imprese calabresi: il lavoro di affiancamento, che Chico Mendes svolge fin dalla nascita del progetto, viene infatti ripagato solo in parte dalla vendita dei prodotti.
I produttori
KALOGEA
A Cittanova, ai piedi dell’Aspromonte, sin dal 1888 la famiglia Luccisano svolge la propria attività agricola. Oggi l’azienda, proprietaria di circa 100 ettari di terreno, è passata alla guida dei fratelli Antonio e Michele Luccisano, con produzioni innovative e di accertata qualità. In KALOgea la passione, le idee ed i sani principi in agricoltura sono i pilastri che assicurano la nascita di un prodotto d’eccellenza con l’utilizzo solo di frutti della terra di prima scelta e ingredienti sani e naturali, nel rispetto della tradizione ma con un pizzico di modernità negli
accostamenti fragranti ed originali, per una cucina da veri gourmet, gustosa, raffinata e creativa.
I prodotti
Un cenno particolare merita l’olio extravergine di oliva, che l’azienda produce dalla fine dell’ottocento. Le olive, appena raccolte mediante mezzi di scuotitura meccanici, vengono portate in frantoio e subito molite a freddo, per ottenere un olio evo mediamente fruttato, con sentori di frutta secca, mandorle, noce e pomodoro. I nettari KALOgea, tra cui il nettare di kiwi giallo, del quale l’azienda è l’unico produttore mondiale, il succo di bergamotto e il succo di melagrana sono curati sotto tutti gli aspetti, per fornire al consumatore un prodotto sano e genuino. Dalla coltivazione di ortaggi, nascono poi altri prodotti per una cucina saporita e sfiziosa: pomodori secchi, condimento per bruschette, paté di olive nere e olive in salamoia, melanzane a filetti, peperoncini ripieni di acciughe e nduja di Spilinga, filetti di alacce, confettura di cipolla rossa di Tropea… e tanto altro.
LE TERRE DI ZOÈ
È la storia di una azienda di famiglia che si tramanda di generazione in generazione nella piana di Gioia Tauro (RC). Nel corso dei decenni, la lungimiranza e lo studio hanno portato ad importanti cambiamenti sia colturali che di struttura.
Da azienda prettamente olivicola, si è trasformata in azienda agrumicola prima ed anche frutticola poi. Nel tempo l’azienda è diventata multifunzionale: insieme alla produzione primaria, sono state attivate le fasi di trasformazione, commercializzazione diretta, agriturismo e fattoria didattica.
I prodotti
Le Terre di Zoè produce per Calabria Solidale composte biologiche e naturali di bergamotto, arancia bionda e rossa, clementine e quella di kiwi, limone e zenzero.
Progetto Spartacus. Insieme contro il caporalato.
“Sono arrivato in Italia, a Foggia e insieme ad altri compagni della mia terra abbiamo raccolto i pomodori.
Ricordo grandi cassoni da riempire per pochi soldi.
Finita la stagione, mi sono ritrovato senza casa e senza lavoro nella tendopoli di Rosarno.
È lì che ho conosciuto il Progetto Spartacus.
Mi è stato chiesto se volessi lavorare regolarmente, ho risposto “Sì!””
J.M. 56 anni, bracciante della Costa D’Avorio.
Questa è solo una delle testimonianze raccolte dai beneficiari del Progetto Spartacus, denominato come lo schiavo che capeggiò la rivolta contro Roma ai tempi dell’Impero.
Anche la nostra è una rivolta che vuole contribuire ad un cambiamento, seppur piccolo.
Con il Progetto Spartacus, la nostra voce si unisce a quella di J.M. e di tutti i braccianti, vittime di un sistema che non li tutela, in cui sfruttamento, condizioni precarie e discriminazione sono tristemente normalizzate.
Oggi, ci impegniamo in una lotta contro il “caporalato” e chiediamo a gran voce la diffusione di una cultura del rispetto dei diritti umani, sociali e dell’ambiente.
Il progetto
Il Progetto Spartacus nasce con l'obiettivo di ridurre lo sfruttamento endemico del lavoro (caporalato) dei braccianti stranieri, fornendo loro opportunità di lavoro legali, percorsi di formazione e integrazione, nonché l’accesso ai diritti umani e sociali fondamentali.
L’idea del Progetto Spartacus prende forma nel 2018, da riflessioni in situ durante una visita alla baraccopoli di San Ferdinando, in Calabria, da parte di una delegazione dell’Associazione Chico Mendes (ACM) e dalla Fondazione Peppino Vismara.
Grazie alle sinergie e ai partenariati già presenti sul territorio calabrese, in particolare con l’Associazione Interculturale International House, nel gennaio del 2019 la Fondazione Peppino Vismara decise di finanziare un primo intervento pilota di un anno.
Il contesto
Spartacus conosce i suoi albori in Calabria, dove migliaia di migranti risiedono nei ghetti della Piana di Gioia Tauro (Rosarno e San Ferdinando) e nella Piana di Sibari, lavorando per la raccolta degli agrumi, in condizioni di sfruttamento e illegalità, costretti a vivere in baraccopoli e tendopoli, nel degrado assoluto, senza acqua corrente, elettricità e senza alcuna sicurezza.
Nel 2022, è stato selezionato dall'European Network Foundation all'interno del programma EPIM per favorire l'inclusione dei migranti in Europa.
In questi anni, grazie alla collaborazione con l’Agenzia Agricola No Profit Il Frantoio del Parco, il progetto Spartacus si è ampliato, andando ad interessare anche la Toscana, dove vengono offerti corsi di formazione in olivicoltura e tirocini.
Nel 2024, grazie alla collaborazione con l'Associazione NO CAP, leader nella lotta contro il caporalato in Italia, il Progetto si è esteso anche in Puglia, principalmente nel territorio di Foggia e nell’area metropolitana di Bari.
Il progetto è sostenuto grazie al contributo di diversi donor: Fondazione Prosolidar, Fondazione San Zeno, Epim, Fondazione Con il Sud, Fondazione Peppino Vismara, Fondazione Emmaus, Unione Buddista Italiana, Chiesa Evangelica Valdese e Chiesa Battista.
Grazie al supporto e all’impegno collettivo delle realtà che ci hanno affiancati in questi anni, abbiamo fatto piccoli ma importanti passi verso il cambiamento e insieme continuiamo a lottare per spezzare le catene dello sfruttamento e dell’illegalità.
Gli obiettivi
Il Progetto Spartacus mira a fornire un aiuto concreto ai lavoratori migranti e alle aziende, promuovendo una cultura del lavoro dignitosa e costruendo filiere alternative ed eque in cui gli immigrati non rappresentano più l’ultimo anello di una lunga catena di sfruttamento, ma diventano ricchezza culturale, sociale ed economica.
Spartacus agisce su cinque aree di intervento:
- Lavoro - favorire il superamento delle condizioni di illegalità, attraverso il matching tra lavoratori e aziende eticamente orientate.
- Accoglienza - per superare il sistema degli insediamenti informali, ghetti e baraccopoli abbandonate ad una condizione di degrado assoluto, senza acqua corrente, elettricità e senza alcuna sicurezza.
- Formazione - per potenziare, attraverso corsi di formazione e tirocini, le conoscenze linguistiche, civiche e le competenze tecniche per favorire l’inclusione sociale.
- Servizi - per garantire assistenza legale, per i trasporti in sicurezza della forza bracciantile e per contrastare il ruolo dei caporali.
- Networking - trovare soluzioni condivise con i diversi enti coinvolti (Istituzioni, società civile, aziende, associazioni di categorie…).
Le fasi e i risultati
Dal 2019 ad oggi grazie al Progetto Spartacus centinaia di migranti hanno:
- trovato un impiego dignitoso con contratti regolari ed equamente retribuiti nel settore agricolo e nei trasporti
- trovato un alloggio dignitoso
- ricevuto formazione professionale
- ricevuto assistenza legale
- frequentato un corso di lingua italiana
Prossimi obiettivi
Il Progetto Spartacus proseguirà con:
- azioni di scouting di nuove aziende per assicurare una migliore pianificazione delle attività di inserimento lavorativo e per assumere il maggior numero di immigrati possibile durante la prossima stagione olivicola ed agrumicola;
- costruzione di filiere alternative ed eque per i prodotti delle imprese locali virtuose e una rete nazionale di imprese, eticamente orientate, che possano assumere le persone che vivono nelle baraccopoli;
- potenziamento delle formazioni tecniche dei beneficiari;
- attivazione di una rete di soggetti del terzo settore e pubblici per l’offerta di alloggi dignitosi fuori dai ghetti;
- formazione degli stessi beneficiari per entrare nel team di lavoro, come autisti e mediatori.
Realizzato con il contributo di
Destina il 5x1000 all'Associazione Chico Mendes per il progetto Spartacus (codice fiscale 11034730157).
Progetto Stone
Il progetto
Chico Mendes ha sviluppato nuove filiere alimentari in Libano. Tra le tante produzioni tipiche locali, sono state selezionate alcune cooperative produttrici di miele di quercia o di cedro, succo di melograno per condimento, origano, sommaco e miscele tradizionali di erbe (zaatar). Con loro l’attività si è concentrata sulla tracciabilità, il controllo di qualità e il packaging secondo gli standard sanitari, biologici ed equo solidali internazionali. Insieme alla Riserva della Biosfera dello Shouf, che gestisce il più grande polmone verde del Libano, è stata poi organizzata la gestione logistica e commerciale dei prodotti, come primo passo verso possibili esportazioni. Le attività si svolgono nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale Stone, un progetto che promuove lo sviluppo dell'agricoltura e del turismo nella Riserva naturale dello Shouf (Libano). Realizzato da Istituto Oikos e Associazione Chico Mendes, con il finanziamento di AICS. Per maggiori informazioni https://www.istituto-oikos.org/progetti/stone
Progetto DOT Olive
Il progetto
“DOT Olive – Olivicoltori e cooperative di Hasbaya per un marchio di qualità” è un progetto condotto dalla ONG italiana Celim in collaborazione con la Fondazione El Khalil, LARI Istituto Libanese Ricerca in Agricoltura, la Cooperativa Chico Mendes e ISF Ingegneria per lo Sviluppo nella cornice della strategia del Ministero dell’Agricoltura libanese e del Piano di Risposta alla Crisi libanese. Il progetto DOT Olive vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di resilienza della popolazione delle aree rurali del Distretto di Hasbaya occupate nel settore dell’olio d’oliva, affrontando problemi come il rapporto qualità/prezzo della produzione, la competitività del prodotto sul mercato nazionale e internazionale e la sostenibilità ambientale della catena di distribuzione.
I contributi per i nostri progetti
La cooperativa sociale Chico Mendes, l'associazione Chico Mendes e la cooperativa agricola Frantoio del Parco ricevono contributi per la realizzazione dei progetti: clicca sui bottoni per vedere i prospetti relativi ai fondi.
I nostri partner
I nostri partner istituzionali
Dona al progetto che senti più tuo
Promuovi l’economia solidale e della legalità e i produttori antimafia di Calabria Solidale.
Salva un ulivo secolare e sostieni l’agricoltura sociale e sostenibile dell’Antico Frantoio del Parco.
Supporta la formazione e l’inserimento lavorativo dei migranti e le chef senza confini di Cuochi a Colori.
Difendi il diritto a una vita dignitosa e senza caporali per i lavoratori migranti del progetto Spartacus.